Museo palazzo Massimo (RO)

Costruito tra il 1883 e il 1887 su progetto dell’architetto Camillo Pistrucci in un sobrio stile neorinascimentale, Palazzo Massimo alle Terme nacque come collegio dei padri gesuiti e conservò tale destinazione fino al 1960. Nel 1981 fu acquisito dallo Stato italiano, per divenire una delle sedi del Museo Nazionale Romano.

Le collezioni si distribuiscono nei quattro piani dell’edificio secondo un criterio cronologico e tematico: il pianterreno, il primo e il secondo piano sono dedicati alla sezione di arte antica; il piano interrato ospita le sezioni di numismatica e oreficeria.

Nell’esposizione del pianterreno si può seguire l’evoluzione del ritratto romano dall’epoca tardo-repubblicana fino agli inizi dell’impero, cui risalgono i ritratti della famiglia di Augusto e la statua dell’imperatore in veste di Pontefice Massimo.

Tra le opere originali greche importate a Roma spiccano la Niobide dagli Horti Sallustiani e la statua in bronzo del Pugile.

Il tema del ritratto prosegue al primo piano, dove è illustrato lo sviluppo dell’immagine imperiale dall’età flavia all’epoca tardoantica. Ampio spazio è dedicato alla scultura “ideale” raffigurante dèi e altri personaggi del mito. Tra i capolavori di statuaria che decoravano le residenze imperiali si segnalano la Fanciulla di Anzio e le copie romane di celebri opere greche: il Discobolo Lancellotti, l’Afrodite accovacciata e l’Ermafrodito dormiente. Notevoli sono le sculture in bronzo che decoravano le Navi di Nemi e il sarcofago di Portonaccio.

Al secondo piano affreschi, stucchi e mosaici documentano la decorazione di prestigiose residenze romane. Un suggestivo allestimento ricompone gli ambienti della Villa di Livia a Prima Porta e della Villa della Farnesina nelle loro dimensioni originali.

Infine, il piano interrato è dedicato al Medagliere del Museo Nazionale Romano, con un percorso scandito dalle tappe salienti della storia economica del nostro Paese. Il lusso e l’oreficeria sono documentati da sfarzosi corredi funerari, come quello della Bambina di Grottarossa, esposto accanto alla piccola mummia. Una selezione di oggetti legati agli usi e ai costumi dei Romani illustra i costi della vita quotidiana. I preziosi scettri presentati nella sala delle Insegne Imperiali arricchiscono il quadro dei “segni del potere” in epoca romana.

 

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